Damiano Falcone

Nasce a Milano il 29 maggio del 1939 e fin da giovanissimo coltiva la passione della pittura sperimentando molteplici tecniche da autodidatta.

Come ricorda il pittore amico Colacitti in uno scritto a Lui dedicato, Falcone “esplora la Babele dell’arte del Novecento e sceglie il surrealismo, essendo iperdotato d’una fertile fantasia”.

Gli anni giovanili sono anni in cui Falcone lavora alacremente producendo una gran quantità di opere e impegnandosi in mostre collettive, in personali ed in importanti concorsi, presentato da critici quali Domenico Cara, Renato Tomasina e Franco Passoni che gli dedica una monografia nella Collana dei Maestri del Mediterraneo.

E’ il Surrealismo, inteso quale “rifiuto espresso visivamente con immagini visionarie”, come scrisse Passoni, la cifra stilistica che contraddistingue lo stile pittorico di Falcone in questi anni di aperto confronto non solo con il mondo della critica ma anche con la comunità lombarda degli artisti.

Sempre citando Passoni, “la sua esperienza d’artista lo coinvolge in prima persona in quanto si nutre apertamente di una sfida intima ed individuale, gelosamente custodita da lui stesso nel proprio interno e manifestata solo attraverso la pittura.”

A questa lunga fase di aperta dialettica con il mondo segue un altrettanto lungo periodo di rifiuto del confronto e di chiusura al mondo: Falcone si raccoglie in se stesso, preferendo la riflessione e il silenzio, continuando a coltivare il proprio dialogo interiore con un quotidiano lavoro pittorico.

Il suo stile evolve, abbandonando la cifra stilistica del surrealismo onirico, e si afferma come una personalissima indagine dell’inconscio visitato attraverso l’uso del colore.
Come scrive ancora l’amico Colacitti, “la totale purezza dell’immaginario si contamina con la prevalenza dell’occhio attento al reale … dipinge su fogli di carta mescolata a seta, con frammenti di erbe, foglie e fiori sui quali s’inebriano in libertà farfalle e libellule.

Il colore divampa caldo come un’estate mediterranea con la fusione armonica di tre tecniche pittoriche: olio, acrilico e smalto.”

Oggi Damiano Falcone vive e lavora a Brugherio nel silenzio da lui tanto amato, fra diverse centinaia di opere su tela e su carta.

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